La spadara

La spadara:
l’imbarcazione per la pesca tradizionale al pesce spada
di Francesco Basile

Il fascino della spadara o feluca sta proprio nella sua natura di strumento “tradizionale” per la cattura del pesce spada per la quale l’uomo deve dimostrare le antiche doti del pescatore confrontandosi con il mare e con la forza del pesce, rinunciando sia all’esca che alle reti, e dimostrando tutta la sua abilità nella ricerca della preda e nell’uso dell’arpione.
Le origini della pesca al pesce spada nel Bacino del Mediterraneo risalgono ai primi abitanti dello stretto di Messina ovvero Tirreni e Greci.
Originariamente, la pesca al pesce spada con l’arpione nello stretto di Messina si serviva di due imbarcazione chiamate: “feluca” e “ontro”.
La feluca, provvista di un albero di avvistamento alto oltre 20 m, segnalava tramite la vedetta, “antinneri”, la presenza del pesce spada all’ontro.
L’ontro a sua volta possedeva una seconda antenna di avvistamento, quattro rematori ed il lanciatore, ovvero il pescatore con il compito di arpionare il pesce spada.
Successivamente le imbarcazioni si sono evolute e la feluca è stata equipaggiata con un ponte, una passerella a prua dell’imbarcazione dove si colloca il lanciatore e prendendo così il nome di Spadara con cui la conosciamo oggi.
In Calabria la pesca si svolge tra la metà di Aprile e quella di Giugno, mentre nelle acque siciliane da Luglio ad Agosto (vedi, in argomento, il commento di Gian Maria Balducci www.mareinitaly.it).
Partendo proprio dalla suggestione per questa imbarcazione, mi sono cimentato con la costruzione del suo modello partendo dalla semplice osservazione dal vivo di quelli (diversissimi) esistenti.
Il modello è stato realizzato in scala 1:50 riproducendo per quanto possibile anche gli attrezzi presenti sull’imbarcazione nonché i pescatori ma con l’unico scopo di rendere immediatamente confrontabili le proporzioni.
Non esistono piani costruttivi né scatole di montaggio per cui partendo dallo scafo del Leudo della MiniMamoli (opportunamente modificato) ho interamente costruito il modello in questione.
Se dovessi descrivere il lungo lavoro svolto (ed i continui cambiamenti per raggiungere un adeguato livello di soddisfazione) potrei apparire noioso ma credo necessario evidenziare che, in mancanza di piani costruttivi, è stato necessario rilevare le caratteristiche del gozzo presente nell’Italia del sud equipaggiandolo con le strutture della Spadara, così come fanno realmente i pescatori.